sabato 20 ottobre 2007

Taglio e cucito: le donne del tango

Cari tangueros,
mi sembra quanto mai utile che ci si dica apertamente (almeno dietro l’anonimato del blog!) cosa non sopportiamo delle persone con cui balliamo. Basterebbe che uomini e donne si dicessero cosa proprio li infastidisce per permettere ad ognuno, nel suo piccolo, di cercare di migliorarsi e di vivere tanghi sempre più piacevoli. Da uomo, conosco meglio le opinioni maschili sulla questione (in gergo si direbbe “il taglio e cucito”) ma sto raccogliendo commenti anche dall’altro fronte, quello delle donne, per un futuro post che sarà pubblicato non appena avrò sufficienti informazioni.

Noi uomini conveniamo generalmente su almeno tre punti essenziali, che ci confidiamo segretamente al riparo di orecchi indiscreti.
Uno: preferiamo invitare donne sorridenti, positive e che “non se la credono troppo”. Il più delle volte questo è quanto basta per spingerci all’invito; certo, la generosità della scollatura può avere un suo peso ma, da sola, non sarà sufficiente. Sappiamo quanto impegno occorra per entrare in armonia con la partner e non gradiamo dover sprecare ulteriori energie per ammorbidire un carattere spigoloso.
Due: non sopportiamo le ballerine pesanti, cioè quelle che si poggiano eccessivamente sulla spalla destra o che ci tirano giù il braccio sinistro e neanche quelle che per spostarle occorre aver fatto incetta di carboidrati.
Tre: desideriamo ballare con chi, per la durata della tanda, si dedichi completamente a noi, concentrata nel seguire i nostri movimenti piuttosto che preoccuparsi della sua estetica.
Arriviamo così alla spinosa questione degli adorni! Capita di ballare con estremo piacere con delle ballerine, anche principianti, sin quando ad una lezione di tecnica femminile non vengono iniziate agli adorni. Il piacere diventa d’un sol colpo sofferenza. Occorre più energia per spostarle, pazienza per aspettarle e, cosa peggiore di tutte, rassegnazione perché, terminato di ballare con e per te, iniziano a ballare da sole, sole con i loro adorni!
Prevengo ogni dubbio dicendo sin d’ora che non si tratta solo della bravura della ballerina ma della sua predisposizione mentale. La concentrazione passa dal partner di ballo a se stessa e quanto più la ballerina è brava tanto più alte sono le probabilità che questo avvenga. Un’evenienza assai temibile dato che vogliamo tutte le sue attenzioni, come se fossimo i migliori tangheri del mondo. Questo ci stimola a dare il massimo.

In sintesi, gli uomini preferiscono le ballerine positive e sorridenti, che sappiano ballare quanto basta per non pesare e che abbiano la capacità di dedicarsi completamente al partner.
Non è necessario essere giovani, belle e tecnicamente perfette (anche se aiuta...). In molte milonghe d’Italia mi è capitato spesso di vedere “brave” ballerine sedute gran parte della serata e ballerine “meno brave” non avere un momento di pausa. Per quali motivi? Col passare degli anni si dovrebbe, a mio vedere, accrescere la propria capacità d’essere nel tango, di dedicarsi all’altro e non la propria abilità a ballare da soli!

Per quanto riguarda l’altra faccia della medaglia, cioè quello che le donne non sopportano nel modo di ballare degli uomini (e sarà bene fermarsi al ballo…), temo che la questione sia molto più corposa…intanto continuo a raccogliere informazioni. Evidentemente ogni contributo sull’argomento, da ambedue i punti di vista, sarà ben gradito.

2 commenti:

Scarlett ha detto...

Massitango, non posso fare a meno di fare alcune considerazioni.
"Uno: preferiamo invitare donne sorridenti, positive e che “non se la credono troppo": condivisibile anche se mi sembra riduttivo; quante volte capita di arrivare in milonga tristi per la giornata e grazie a qualche tanguero/a ritroviamo il sorriso durante una tanda? Se nessuno invitasse le persone un pò meno "sorridenti" sai quanta più solitudine ci sarebbe alle milonghe?
"Due: non sopportiamo le ballerine pesanti": condivisibile.
"Tre: desideriamo ballare con chi, per la durata della tanda, si dedichi completamente a noi, concentrata nel seguire i nostri movimenti piuttosto che preoccuparsi della sua estetica.": condivisibile, ma questa cosa dell'avere accanto qualcuno che "si dedichi completamente" a voi mi sa tanto dell'annosa questione (E QUI SONO CONSAPEVOLE DI SCATENARE LE PIù RETORICHE REAZIONI) dell'uomo eterno bambino che ha bisogno di avere tutte x se le attenzioni della donna. E poi, difficile che durante un tango ci si possa preoccupare dell'estetica personale, visto che già tanta fatica si fa a percepire ed interpretare il movimento.
Ma lasciando perdere tutto questo, che essendo un punto di vista è accettabile, anche se per me non condivisibile, la cosa che mi dispiace è vedere con quanta facilità generalizzi sulle donne, stereotipate in due archetipi, la ballerina brava ma troppo attenta alla sua "estetica" e quella meno brava, ma sorridente e dedicata completamente al suo partner.
Credo che tra questi due estremi ci siano miriadi di sfumature che non hai preso in considerazione. Dovresti imparare di più sulle donne e dalle donne. Ciliegina sulla torta è stata la tua sintesi finale: "In sintesi, gli uomini preferiscono le ballerine positive e sorridenti, che sappiano ballare quanto basta per non pesare e che abbiano la capacità di dedicarsi completamente al partner."
Mi è venuto in mente il film "La donna perfetta", tanto la descrizione che hai fatto del tuo ideale di tanguera mi ha suggerito l'idea di una bambola di plastica.
Saluti a tutti

massitango ha detto...

ciao scarlett, il piacere del confronto nasce da punti di vista differenti e per questo ti ringrazio per il commento.
Le considerazioni che ho riportato nel post sono quelle che constato e mi trovo a condividere in milonga con gli altri uomini: tutto qui.
Così, ad esempio, attento a quali donne invitare mi capita spesso di contendere con altri ballerini le tanghere "più sorridenti" e non quelle "musone". Sono d'accordo con te che la milonga possa aiutare a ritrovare il sorriso e a dimenticare una brutta giornata; ciò non toglie che l'interesse maschile sia il più delle volte catalizzato da ballerine "ben predisposte". Si tratta solo di una constatazione, che piaccia o meno.
Anche la tua ultima osservazione è condivisibile: ogni donna è un mondo a se stante. Un post non è un trattato e riporta solo delle sintetiche impressioni.
Ti sarà capitato di osservare in milonga alcune ballerine principianti che non riescono a star sedute il tempo di una tanda ed altre, maestre o simil-professioniste, che non ballano perché nessuno le mira.
(mi piacerebbe sapere se ti è mai capitato di osservare situazioni di questo tipo e come te le spieghi)
Molto spesso le donne attribuiscono qusta congiuntura astrale all'imbarazzo dei tangheri e al loro senso di inadeguatezza. Da uomo, in sincerità, penso che questa motivazione, forse in parte vera, sia marginale. Non trovo nulla di male, per un uomo, nel desiderare di ballere con chi, per il tempo della tanda, si dedichi completamente a lui. Se può attenuare il tuo giudizio negativo posso aggiungere che trovo naturale che la pretesa sia reciproca.
Credo che la completa predisposizione verso l'altro, e per l'uomo e per la donna, sia il presupposto migliore per vivere un ballo piacevole. La predisposizione è un atteggiamento attivo, un modo di partecipare e comunicare; una bambola di plastica non è nulla di tutto questo.
Probabilmente le maggiori divergenze le abbiamo proprio su quest'ultimo punto di vista.
Non penso che "il seguire" completamente il proprio partner di ballo (per il tempo della tanda, si intende) significhi non partecipare, non essere parte attiva nella comunicazione, sminuire la propria personalità o rivestire un ruolo meno rilevante. L'obiettivo è un tango condiviso, non due separati.
I nostri punti di vista, forse, non sono proprio del tutto divergenti. Ti saluto e a presto.