lunedì 12 maggio 2008

Tango tristemente milonguero

Il tango milonguero, etimologicamente e prima d’ogni sorta di caratterizzazione stilistica, è quello che si vive in milonga. La milonga è un luogo aperto, sociale, dove si condivide, ci si confronta e si partecipa. Ogni tanghero balla col proprio partner, ma anche con le altre coppie in pista con cui si muove formando un tutt’uno organico e funzionale. Gli sguardi e i commenti delle persone ai tavoli avvolgono ed amalgamano i ballerini. Spogliare il tango milonguero di questa socialità significa negargli la sua stessa identità. Quando a spogliarlo sono poi quegli stessi tangheri che si professano cultori del “tango-milonguero” si giunge ad una triste semplificazione che riduce l’anima di un ballo sociale ad una mera e talvolta presunta abilità tecnica.

In molte milonghe, più spesso nelle città di grandi dimensioni, si respira un’aria seriosa, con molti ballerini dal cipiglio imbronciato e divisi, perfino nei posti a sedere, per gruppi di provenienza: quelli di un maestro nell’angolo destro della sala, quelli di un’altra scuola nell’angolo buio a sinistra, quelli di un terzo gruppo ai tavoli del lato lungo… attenzione a non incrociarsi con gli altri, uno perché noi siamo i migliori, due perché il “meticciato” squalifica, tre perché il tango è cosa seria e complessa! Talmente complessa che in molti non l’abbiamo ancora capita…

Non si capisce infatti perché i gruppi auto-referenziati, bravi per se stessi e sublimati nella loro alterigia, sentano la necessità di andare in milonga anziché vedersi, solo tra loro eletti, in luoghi separati. Così facendo, loro potrebbero bearsi e compiacersi l’un l’altro, mentre noi altri potremmo godere di milonghe più rilassate.

Come tanti altri appassionati di tango sociale, anche io ho sempre più spostato la mia vita sociale nelle milonghe, abbandonando molte delle precedenti abitudini e passioni, e mi piacerebbe trovarvi un ambiente più sereno. In fin dei conti, dopo una giornata di lavoro, in milonga ci si va (anche) per rilassarsi e per star bene tra e con la gente.
Sarebbe ragionevole aspettarsi da parte di tutti quelli che trascorrono gran parte della propria vita sociale in milonga una particolare predisposizione al confronto e all’interazione con gli altri. Per questo trovo totalmente paradossale che proprio taluni sedicenti cultori del tango milonguero restino arroccati intorno alla loro convinzione d’essere ballerini eletti e, per questo, sentano la necessità di esternare una loro superiorità: un tango tristemente milonguero!

Ovviamente ognuno è libero di restare impettito, guardando dall’alto in basso il resto del mondo, ma si dovrà pur riconoscere che due o tre gruppi di tangheri che si atteggiano in tal guisa, in una stessa milonga, rendono l’atmosfera un po’ pesante. Sarà che a BA ci sono anche situazioni d’elite (e credo che ormai ci sia di tutto e di più), ma dobbiamo importare proprio tutti gli usi e costumi argentini, anche quelli più stupidi, insieme al tango?
(foto by LaTur)

6 commenti:

sirena ha detto...

Beh, in effetti spesso è proprio cosi'.
Come se "divertirsi" ballando fosse poco "milonguero": e allora tutti ad atteggiarsi, a soffrire..a mostrare il lato..dark del tango.
Non c'è niente di piu' bello che sentirsi "uguali tra gli uguali"per poter godere appieno di quella condivisione sociale che è il cuore del ballo.(in genere!)
besiti
Dori
;-)

massitango ha detto...

ben ritrovata Dori, credo sia una bella coincidenza che abbiamo commentato nello stesso momento ognuno un post dell'altro!

Sembra così ragionevole condividere il gusto di ritrovarsi insieme in milonga che a volte non capisco perché ci debbano essere tutte queste divisioni ... ma quali strane dinamiche scatena il tango? e perché l'entusiasmo iniziale lascia presto il posto all'alterigia? Pensavo fossero interessi economici ma oggi credo mi sbagliassi e resto con un dubbio (in più) da chiarire...

ilprimopasso ha detto...

e anche in questo caso non posso che darti ragione dal mio punto di vista di tanguera errante non posso che confermare. il fenomeno che tu citi è molto presente a roma (dove peraltro devo tristemente notare che si balla un tango sempre più brutto) dove le diverse scuole fanno circolo chiuso col risultato di ballare sempre tra loro e sempre peggio... ma vorrei anche cogliere questa occasione per far riflettere sulla socialità del tango. socialità significa apertura verso l'esterno e dunque che dire delle milonghe dove ballano solo tra amici e gli "ospiti" scaldano le sedie? potremmo allora aprire il post sulle sicurezze del tango, e via andare....

massitango ha detto...

ilprimopasso, come ti capisco! Ti direi che Roma è un caso "socialmente" patologico perchè, in effetti, le scuole si muovono ognuna per proprio conto e senza troppe interazioni; nelle milonghe si formano questi "circoli" elitari e chiusi che rischiano di lasciare in panchina eventuali ospiti. Per fortuna la città è grande, i tangheri molti e fra questi vi sono anch persone speciali e socievoli che riescono con il loro temperamento a nascondere i tristi figuri di cui sopra.
Il confronto può minare le certezze e nel tango queste sono già così labili... ma forse l'argomento meriterebbe un post più che un commento...ciao

farolit ha detto...

questo post... ci torn e ci ritorno ... e scrivo e copiaincollo commenti in altri post o link... poi perdo tutto e ricomincio dacapo. Troppe cose avrei da dire e mi piacerebbe confrontarle anche coi queridos.
Insomma invito mirada a postarlo sulla milonga virtual. So giùche tu il tuo cabeceo non me lo fai mancare.

massitango ha detto...

cara farolit, ballare "virtualmente" con te è un piacere e non posso astenermi dal cabeceo. Dammi le coordinate e riscrivo il post per tangoquerido. Tuttavia, come hai recentemente osservato, questo è un periodo particolare ... per me è pieno di lavoro e temo di gestire con difficoltà il tempo libero (le notti brave di tango non aiutano...). Se desideri puoi ricopiare il post in parte o per intero, o modificaro come meglio credi e pubblicarlo tu stessa; altrimenti mi dovrai concedere un periodo di tempo non meglio precisabile per riscriverlo. Ciao